Laudatio Edizione 2024
PREMIO INTERNAZIONALE
ROBERTA METSOLA
Laudatio di Luigi Paganetto
Roberta Metsola, e' la piu' giovane Presidente nella storia del Parlamento europeo. Ha mostrato assai presto la sua vocazione politica ricoprendo la carica di segretaria generale degli Studenti Democratici Europei e come vicepresidente della Convenzione dei giovani sul futuro dell'Europa.
Deputata al Parlamento EU dal 2013 ha portato nei lavori d'aula e nelle Commissioni di cui ha fatto parte non solo la sua competenza di avvocato ma anche gli insegnamenti dei suoi maestri ,accademici e politici, dell'Universita' di Malta.
Eletta Presidente nel gennaio del 2022, dopo la scomparsa di David Sassoli, ne ha raccolto con determinazione l'impegnativa eredita'. e' la terza donna a ricoprire questa carica, dopo Simone Veil e Nicole Fontaine delle quali e' una convinta ammiratrice tanto da sostenere di essere al posto di Presidente grazie alle battaglie che queste due donne hanno combattuto. E non sono affermazioni retoriche perche' i suoi interventi sono caratterizzati dal coraggio di posizioni nette sull'oggi e sul domani.
Intervenendo nel 2022 al Gruppo dei 20 dell'Universita' di Roma Tor Vergata sul progetto di Rivitalizzare un'Europa Anemica ha autorevolmente confermato la necessita' di riforme strutturali capaci di consentire alla UE di sostenere la sfida competitiva mondiale.
e' una prospettiva presente oggi nel Rapporto per il Parlamento di Enrico Letta e nelle anticipazioni di quello che sta predisponendo Mario Draghi per la Commissione EU.
Il futuro dell'Europa, ha detto Roberta Metsola, sara' definito dalla nostra capacita' di rimanere sovrani e competitivi, diventare leader nella transizione digitale e climatica,liberarci dalla dipendenza energetica e ridurre il dominio delle grandi aziende digitali.
Non si puo' non condividere la sua idea che pensare su scala continentale significa consentire all'Europa di parlare su un piano di parita' con i grandi Paesi.
e' evidente che l'urgenza di fronteggiare il riscaldamento globale e realizzare la transizione digitale tende a produrre disuguaglianze che si ripercuotono sulle nostre economie e sull'occupazione.
Ecco perche' ha detto che per avere successo le politiche europee devono essere accompagnate da sicurezza fisica, sicurezza economica, sicurezza sociale e sicurezza ambientale. e' necessario, in altre parole, agire avendo in mente un progetto di inclusione sociale. E non lasciare da solo nessun paese sulla questione migratoria.
Un punto importante, largamente ignorato da altri, e' quello che Roberta Metsola ha sollevato circa la responsabilita' della politica .
La politica, ha detto nel suo intervento alla Sorbona nell'ottobre del 2023, deve spiegare meglio e con maggior impegno perche' e' necessaria la transizione ecologica per stimolare una crescita economica sostenibile, creare nuovi posti di lavoro e guidare la rivoluzione industriale di domani.
e' una questione di grande importanza perche' oggi manca una rappresentazione chiara e convincente dei costi e benefici delle politiche climatiche nonche' dei rapporti tra politica industriale europea e regole di stabilita'.
e' una mancanza, si puo' aggiungere, che tende ad erodere il consenso sulle politiche europee e a far crescere uno scetticismo che non giova di certo al green deal.
Ma non di meno chiare e puntuali sono le sue posizioni sui temi legati alle guerre in atto. Sempre parlando alla Sorbona,ha detto che la situazione disperata di Gaza getta un'ombra sull'intera regione. La risposta a questa situazione definira' il futuro della regione e dell'Europa.
Ma la complessa situazione del Medio Oriente, ha aggiunto non deve distrarci da quanto sta accadendo sul nostro fronte orientale. Il nostro sostegno all'Ucraina, non deve mai vacillare.
e' sul futuro dell'integrazione europea, pero' che emerge con la massima chiarezza la sua visione di un'Europa da ripensare e riformare, cui guarda fin dall'inizio del suo impegno politico, in un'ottica Mediterranea.
Forte della convinzione che soprattutto nei periodi di crisi l'Europa trova la forza per trasformarsi, ha sostenuto con coraggio, nel suo intervento alla Sorbona, che, a dispetto dei timori e delle tante perplessita' che dominano la scena pubblica, l'allargamento della Eu e' una scelta che va fatta.
Avevamo gli stessi timori prima dell'allargamento del 2004, ha detto. Eppure la storia ci ha dimostrato che un'Unione europea allargata, basata su obiettivi chiari, serve a difendere la pace, la sicurezza, la stabilita' e la prosperita' dell'Europa sulla scena internazionale.
Tutti gli Stati membri e gli europei ne sono usciti vincitori.
Per questo.ha aggiunto, ci siamo battuti affinche' all'Ucraina e alla Moldavia fosse concesso lo status di Paesi candidati all'Unione europea. Ecco perche' crediamo che anche i negoziati con i Paesi balcanici debbano andare avanti. La speranza dell'adesione conferisce a questi Paesi una prospettiva europea e da' loro lo slancio per portare avanti le riforme democratiche.
Tuttavia, ha osservato, tale prospettiva non puo' diventare realta' senza le necessarie riforme istituzionali del nostro progetto politico. Un'Unione a trenta, trentatre' o trentacinque membri non puo' funzionare con le stesse regole di un'Unione a ventisette. La riforma della nostra struttura istituzionale e delle procedure e la riforma del nostro bilancio europeo sono tutti progetti essenziali.
Sono affermazioni importanti che guardano avanti con il coraggio che ispira i riformatori in tempi in cui le grandi personalita' della scienza e della politica sono chiamati ad animare l'impegno a favore dell'Europa.
Pico della Mirandola guardava avanti credendo alla possibilita' di riformare il modo di pensare del suo tempo.
Ecco il perche' del Premio Pico attribuito quest'anno a Roberta Metsola.
PREMIO SPECIALE
S. Em. Cardinale Matteo Maria Zuppi
Laudatio di Giovanni Azzone
Consegnare oggi il premio Pico della Mirandola al Cardinale Matteo Maria Zuppi e' a mio avviso estremamente significativo, non solo per le qualita' indiscusse della persona, ma anche per la centralita' del suo pensiero e delle sue azioni nel periodo in cui siamo immersi. Un tempo che gia' nel 2014 Papa Francesco ha definito una Terza guerra mondiale a pezzi, in cui siamo circondati da conflitti vecchi e nuovi, la cui soluzione sembra impossibile da immaginare, e nel quale anche solo sperare che non si inneschino nuove situazioni di conflitto o che non si inaspriscano ulteriormente quelle in atto puo' apparire frutto di un ottimismo slegato dalla realta'. In questo quadro, la scelta di premiare un figura che in tutta la sua vita ha cercato di trovare soluzioni ai conflitti, in modo istancabile, con coraggio e senza rassegnazione, ha quindi un particolare valore simbolico.
Sua Eminenza il Cardinale Matteo Maria Zuppi E' nato a Roma l'11 ottobre 1955; E' entrato nel Seminario di Palestrina e ha seguito i corsi di preparazione al sacerdozio alla Pontificia Università Lateranense, dove ha conseguito il Baccellierato in Teologia. Si E' laureato, inoltre, in Lettere e Filosofia all'Università di Roma Sapienza, con una tesi in Storia del Cristianesimo; dallo stesso ateneo ha recentemente ricevuto anche un dottorato di ricerca honoris causa in studi politici.
E' stato ordinato presbitero per la diocesi di Palestrina il 9 maggio 1981 ed incardinato nella diocesi di Roma il 15 novembre 1988 dal Cardinale Ugo Poletti. Nel 2006 E' stato insignito del titolo di Cappellano di Sua Santità.
Ha svolto, tra gli altri, i seguenti incarichi: membro del Consiglio presbiterale dal 1995 al 2012; vice parroco di Santa Maria in Trastevere dal 1981 al 2000, di cui e' divenuto poi parroco dal 2000 al 2010; dal 2005 al 2010 E' stato Prefetto della III Prefettura di Roma; dal 2000 al 2012 Assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant'Egidio. Dal centro di Roma fu poi trasferito nel 2012 nella immensa periferia romana, a Torre Angela nella parrocchia dei Santi Simone e Giuda Taddeo, una delle parrocchie più popolose della diocesi del Papa. Dal 2011 al 2012 E' stato Prefetto della XVII Prefettura di Roma.
Nominato Vescovo titolare di Villanova e Ausiliare di Roma il 31 gennaio 2012, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 14 aprile dello stesso anno. Il 27 ottobre 2015 E' stato nominato da papa Francesco nuovo arcivescovo di Bologna; il solenne ingresso E' avvenuto il 12 dicembre 2015. E' stato nominato Cardinale da papa Francesco durante l'Angelus di domenica 1 settembre 2019 ed E' stato creato Cardinale nella Basilica di san Pietro nel Concistoro del 5 ottobre 2019.
E' Membro del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, del Dicastero per l'Evangelizzazione - sezione per le questioni fondamentali dell'evangelizzazione nel mondo, del Dicastero per le Chiese Orientali e dell'Ufficio dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. E', inoltre, Giudice della Corte di Cassazione dello Stato della Città del Vaticano. E' stato nominato da Papa Francesco Presidente della Conferenza Episcopale Italiana il 24 maggio 2022.
In questo ricco cursus honorum, si puo' notare una grande coerenza tra pensiero e azione, tra le tesi enunciate dal Cardinale Zuppi nelle sue opere a carattere pastorale e i suoi comportamenti concreti.
E' difficile riassumere i tratti salienti di una personalita' così piena in poche parole. Mi limitero' quindi a richiamare, a partire dai suoi scritti e dai suoi interventi, alcuni punti a mio avviso qualificanti, che mi hanno particolarmente colpito:
-La centralita' della persona umana, conscio delle tante fragilita' che la caratterizzano
- La continua immersione nella realta', evitando sia il cinismo sia l'ottimismo di maniera
- Il dialogo, che e' per lui innanzi tutto ascolto e comprensione delle ragioni dell'altro
Come scrive il Cardinale Zuppi, ogni persona e' interessante, e' un dono, contiene qualcosa di personale. La curiosita' per l'altro rende sempre piu' interessante la vita. Questa curiosita' per l'altro e' particolarmente rilevante nei confronti di coloro che piu' hanno bisogno - gli anziani, i malati, i bambini, i poveri - che non sono pero' visti come categorie astratte o come generici "oggetti di una politica", ma come soggetti, ciascuno dei quali ha una propria specificita' ed ha bisogno di relazionarsi con gli altri. Scrive ancora il Cardinale, a volte pensiamo di sufficiente fare "qualcosa", come se il povero non avesse diritto, piu' di tutti, alla tenerezza, alla comprensione, all'ascolto intelligente, a cercare con inquietudine le risposte migliori al suo bisogno. Il povero non e' una categoria astratta e sempre uguale, ma e' sempre una domanda personale da capire e discernere.
Tra queste fragilita', un ruolo crescente e' quello - cito ancora il Cardinale - della vecchiaia, in un mondo che vuole restare giovane e che non aiuta a sognare e a vedere il futuro. E' un tema non nuovo, visto che la vecchiaia spesso nell'antichita' veniva presentata come una malattia. Tuttavia, l'allungamento della vita, se ci riflettiamo, rappresenta il risultato potenzialmente piu' importante della creativita' dell'uomo, della sua capacita' di superare dei limiti in passato giudicati invalicabili. E' pero' oggi un tema emblematico di come le conseguenze di cio' che accade intorno a noi possano essere positive o negative a seconda della nostra capacita' e volonta' di incidere sulla realta'. La perdita delle reti famigliari e la maggiore mobilita' delle persone aumentano la presenza di anziani magari economicamente autosufficienti ma soli. E la solitudine e' una delle malattie peggiori che dobbiamo affrontare. Se riuciamo invece ad abbattere questa barriera, a valorizzare l'umanita' degli anziani, possiamo riconosce il valore di tutte le fasi della nostra esistenza. Il Cardinale Zuppi nella sua ultima opera, "Dio non ci lascia soli", ricorda una frase che ci aveva accompagnato durante la prima fase della pandemia, quell'"andra' tutto bene" che si trovava scritto su tanti balconi dagli italiani chiusi in casa. Non e' stato così, non e' andato tutto bene, anche se sicuramente il credere nelle terapie agevola la possibilita' di cura di una persona. Siamo spesso tentati di rifugiarci in questo ottimismo di maniera per non convivere con le sofferenze che pure stanno sotto i nostri occhi. Non sta andando tutto bene, come ci mostrano le immagini della popolazione Ucraina o di quella Palestinese. O quelle delle scarpe di un bambino naufragato su una spiaggia della Sicilia. O ancora quelle dei tanti conflitti che attraversano l'Africa e che pure, forse perche' piu' distanti da noi, ci colpiscono di meno, come se davanti alla sofferenza gli uomini fossero diversi.
Guardare in faccia la sofferenza non ci deve pero' spingere alla rassegnazione, al pessimismo. Al contrario, e' proprio il realismo cio' che e' necessario per avviare quella che il Cardinale definisce lotta, ribellione al male, capacita' di trasformare il mondo anche con mezzi deboli. Essere cioe' consci della propria debolezza e' necessario proprio per poter reagire. Una reazione che nel caso del Cardinale si e' rivolta in modo particolare al tema della guerra e della pace. Come scrive: molti dicono che non si puo' fare nulla, addirittura giudicano velleitario l'impegno per la pace. Ma non foss'altro che ogni piccola goccia contribuisce a generare il mare, ne vale la pena. Nessuna delle gocce e' decisiva, certo. Ma e' anche vero che in ogni goccia possiamo contemplare tutto l'oceano.
Occorre, quindi, impegnarsi per la pace, farsi artigiani di pace. E' una scelta di campo. Come scrive il Cardinale, se proprio dovessi, nella vita preferirei essere considerato un sognatore che un cinico. Ma subito aggiunge, per tornare alla concretezza, penso che sia molto realistico, responsabile e indispensabile continuare a credere che le guerre possano finire non perche' c'e' un vincitore e uno sconfitto, ma perche' il diritto, il dialogo, possano portare a un risultato piu' delle armi.
Il dialogo, quindi, come base per risolvere i conflitti, non una volta che si siano innescati, ma cercando di anticiparne le possibili cause e comprendendo le ragioni dell'altro e l'arricchimento reciproco che questo puo' comportare. Nella lectio che ha accompagnato il suo dottorato di ricerca honoris causa, questo principio e' applicato all'analisi dei rapporti tra Europa e Africa. Le migrazioni, da terreno di scontro, possono diventare un elemento per una nuova partnership di lungo periodo, scrive. Africa e Europa, da questo punto di vista, possono trovare un vantaggio reciproco. L'Europa e' un continente che sta invecchiando, prossimo a un inverno demografico che puo' solo accentuare alcuni problemi sociali.
L'Africa ha una popolazione giovane, e' in crescita, ma puo' trarre giovamento dall'Europa per la sua attenzione ai diritti umani, la maggiore maturita' politica, l'attenzione all'economia sociale. Certo, anche questo non e' un cammino banale, richiede una fase di ascolto e di capacita' di integrazione, sia in Europa sia in Africa. Scrive il Cardinale: La democrazia e' una lunga strada. C'e' spazio per un intervento europeo, non di stampo neo coloniale, ma di partenariato politico e giuridico. Il funzionamento della democrazia necessita di un lungo apprendistato, a cui l'Europa puo' contribuire con esperienza e immaginazione. L'Africa e' il banco di prova per un'Europa meno impaurita che desideri dimostrare che i valori del suo modello sociale sono ancora universalmente validi.
Attenzione alla persona, rifiuto dell'ineluttabilita' dei conflitti, dialogo: questo pensiero si sposa, nella vita del Cardinale Zuppi, con l'azione. Come scrive, i cristiani devono uscire nella storia. E' cio' che lui ha fatto gia' all'inizio degli anni '70, prima nelle borgate romane, poi con il suo ruolo nella Comunita' di Sant'Egidio, infine nel suo impegno nei conflitti internazionali, sempre alla ricerca, come riprende meglio di me la motivazione alla base dell'attribuzione del premio Pico, di iniziative volte a incoraggiare gesti di umanità che possano contribuire a favorire una soluzione alla difficile situazione geopolitica attuale e a individuare vie per raggiungere una pace giusta.
PREMIO NAZIONALE
Paolo Savona
Laudatio di Rainer Masera
Paolo Savona e' professore emerito di Politica economica e Presidente della Commissione Nazionale per le Societa' e la Borsa (CONSOB). La sua vita professionale e' estremamente ricca e variegata. Dopo essersi laureato cum laude in Economia e Commercio all'Universita' degli Studi di Cagliari nel 1961 ha iniziato la sua carriera nella Banca d'Italia, dove e' diventato direttore nel Servizio Studi. Si e' specializzato in economia monetaria e in econometria presso il Massachussetts Institute of Technology, dove ha collaborato con Franco Modigliani e ha svolto ricerche presso la Sezione Studi Speciali del Board of Governors del Sistema della Federal Reserve a Washington D.C. In Banca d'Italia e' stato coautore del primo modello econometrico dell'economia italiana M1BI e ha collaborato con i Governatori Guido Carli, Paolo Baffi e Carlo Azeglio Ciampi.
Nel 1976 vince il concorso a cattedra e lascia la Banca d'Italia per insegnare Politica economica prima nella Alma Mater e poco dopo all'Universita' Pro Deo a Roma, rifondata come LUISS Guido Carli. Nello stesso anno Guido Carli diventa Presidente di Confindustria e Savona ne diventa Direttore Generale, carica che manterra' fino al 1980.
Si apre subito dopo un fecondo periodo denso di esperienze come banchiere, Grand Commis de l'Etat, e imprenditore. Un elenco esaustivo degli incarichi sarebbe difficile. Mi soffermo solo su alcune esperienze che mostrano la straordinaria capacita' di Savona di approfondire e padroneggiare realta' diverse e complesse, con eccezionali risultati. Si intersecano e parzialmente si sovrappongono esperienze di governo, come Ministro dell'Industria nel Governo Ciampi (1993-94) e Capo del Dipartimento per le Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri (2005-08). Diventa Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana.
Paolo Savona e' stato Presidente del Credito Industriale Sardo (1980-89), Segretario Generale per la Programmazione Economica (1980-82), Direttore Generale e poi Amministratore Delegato della Banca Nazionale del Lavoro (1989-90) e Presidente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (1990-99). Le esperienze come banchiere comprendono la Vicepresidenza di Capitalia e la Presidenza di Unicredit Banca di Roma.
Le attivita' imprenditoriali si incentrano (2000-05) nella Presidenza di Impregilo, di Gemina, degli Aeroporti di Roma e del Consorzio Venezia Nuova; e' stato inoltre Consigliere di amministrazione RCS e di TIM Italia. Successivamente ha assunto la Presidenza del Consiglio di Amministrazione di Euklid, nel Regno Unito, societa' di tecnofinanza e di gestione di risparmi e investimenti attraverso metodi di trading algoritmico, sui quali si proiettano i piu' recenti interessi di Savona.
In ambito accademico, oltre che alla LUISS, ha anche insegnato nelle Universita' di Perugia, di Roma Tor Vergata, alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e all'Universita' Gugliemo Marconi, dove ha fondato nel 2010 il dottorato in Geopolitica economica. Ha fondato e diretto con Michele Fratianni la Open Economies Review ed e' stato Editor scientifico delle riviste Economia Italiana, Journal of European Economic History, Review of Economic Conditions in Italy. E' Jemolo Fellow al Nuffield College dell'Universita' di Oxford e Chinese Eisenhower Fellow nella Accademia di Taiwan. Tra le sue pubblicazioni: Strutture finanziarie e sviluppo economico (1989), Il Terzo Capitalismo e la Societa' Aperta (1993), Gli enigmi dell'economia. Come orientarsi nella scienza che condiziona la nostra vita (1996), Alla ricerca della sovranita' monetaria: breve storia della finanza straniera in Italia (1999), L'economia e' una scienza: riflessioni sull'uso della matematica e dell'econometria (2010), Eresie, esorcismi e scelte giuste per uscire dalla crisi - Il caso Italia (2012).
Nell'ultimo decennio si segnalano alcune importanti opere: La grande riforma mancata (con P. Chessa, 2014), Dalla fine del laissez faire alla fine della liberal democrazia (2016), La rivoluzione democratica di Heine e la Costituzione per la pace perpetua di Kant (2017), Come un incubo e come un segno (2018), Una politica per un'Europa diversa (con J. Kregel, 2018), Geopolitica dell'infosfera (con F. Vanorio, 2023), Monetary Policy Normalization (a cura di, 2023), Normalizzazione della Politica Monetaria (a cura di, 2023), AI in Finanza: Stati Generali dell'intelligenza artificiale (2024).
Il filo rosso che collega nel tempo ricerca, analisi e policy nel pensiero di Paolo Savona e' il discorso sul metodo e l'approccio multidisciplinare. Inferenza induttiva e deduttiva presentano aspetti comuni, ma devono essere tenute separate. Altrettanto importante e complessa e' l'interazione tra progressi conoscitivi in economia, in matematica e nella teoria della probabilita'.
La irruzione della matematica nella analisi economica durante la seconda parte del 1800 ha portato alla elaborazione dei modelli di equilibrio economico generale, in particolare da parte di Vilfredo Pareto e di Leon Walras, e dell'utilizzo di matematica e econometria nella ricerca economica. In questa evoluzione si perde talora contezza dell'intreccio tra applicazioni statistiche e probabilistiche all'economia e estensione delle tecniche statistiche progettate per gli esperimenti scientifici anche ai dati non sperimentali. Ergodicita' e stazionarieta' sono i modelli di base per sviluppare l'analisi delle serie temporali stocastiche.
I punti di contatto sono importanti, occorre comunque tener presente che un processo puo' essere stazionario ma non ergodico. Le due relazioni possono tuttavia esser combinate.
Il concetto di ergodicita' e' stato introdotto da Ludwig Boltzmann (1898), fisico tedesco che ha studiato problemi di meccanica statistica e di termodinamica. In un sistema ergodico, osservando le singole traiettorie, e' possibile elaborare ipotesi concernenti il comportamento dell'intero sistema. Se osservata per un periodo sufficientemente esteso una traiettoria e' rappresentativa del sistema nel suo complesso. I concetti matematici e statistici sviluppati in termini di approccio deterministico alla meccanica razionale nel campo della fisica sono strettamente collegati ai modelli di equilibrio economico generale ai quali Paolo Savona ha, come detto, fatto ampio riferimento. Le connessioni fra economia, econometria, rischio e incertezza e previsioni economiche ne risultano profondamente influenzate.
Una spiegazione non tecnica e' stata offerta dal Premio Nobel Hicks (1979): "Laddove non possiamo accettare che le osservazioni, sulla base delle serie temporali a nostra disposizione, siano indipendenti, disponiamo a rigor di logica di non piu' di una osservazione, dovendo tutti gli elementi separati esser considerati congiuntamente. L'utilita' dei metodi statistici o stocastici in economia e' di gran lunga inferiore a quanto si supponga convenzionalmente".
L'impasse logica, metodologica e previsiva poteva sembrare insormontabile. Paolo Savona sta compiendo passi per superarla.
Un primo importante sviluppo e' consistito nell'identificare la contaminazione positiva di saperi e linguaggi, ma anche i rischi della "quarta rivoluzione industriale" (che potrebbe anche esser vista come una rivoluzione del mondo dei servizi innovativi nell'epoca dell'invecchiamento globale). Il Machine learning e la crescita esponenziale delle informazioni creano connessioni diverse tra mente umana e macchine. Le nuove tecnologie digitali - incentrate sulle diverse e sempre piu' sofisticate declinazioni dell'AI - trasformano le relazioni esistenti.
Il passo successivo e' in divenire. Savona, dopo aver acclarato le gravi implicazioni degli errori di previsione dei modelli econometrici comunemente utilizzati, propone soluzioni volte a migliorare le previsioni, con modelli predittivi e non solo previsivi. Coadiuvato da giovani ricercatori di valenza internazionale, sta cercando di superare le difficolta' utilizzando gli avanzamenti nella tecnologia dell'intelligenza artificiale e nei computer quantistici.
Il principio fondante della ricerca consiste nell'estrarre informazioni quantitative da diverse fonti che possono essere prese a base di algoritmi di deep learning.
Nella Oratio de Hominis Dignitate Pico della Mirandola mostra che solo conoscenza e sapienza fanno "Homo faber ipsius fortunae".
Occorre superare le lusinghe e non temere l'ingiusta riprovazione dei potenti. Rinvengo profonde analogie con i modelli di scienza, conoscenza e comportamento del premiato di questa edizione del Premio Pico.

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI MIRANDOLA
Sede legale: Piazza Castello, 23
Sede operativa: Piazza Matteotti, 2
41037 Mirandola (MO) - Tel. 0535.27954 - Fax. 0535.98781

credits