Fino al sisma di maggio 2012, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola è stato il Castello dei Pico, che si ergeva in tutta la sua bellezza in Piazza Castello, all'interno della Piazza Costituente.
La Fondazione ha ora gli uffici in Piazza Matteotti, 2 (Palazzo Vischi).
Sede Legale rimane Piazza Castello, 23
Cenni sul Castello dei Pico
Narrano le cronache che il Castello della Mirandola fu eretto nella prima parte del XII secolo, per merito della celebre contessa Matilde di Canossa; la sua storia si è intrecciata con quella dei suoi signori, i Pico: da un lato con numerose lotte fratricide; da un altro, per lotte con le signorie limitrofe (principalmente Mantova, Ferrara e Modena); e da un altro lato ancora con i coinvolgimenti nelle innumerevoli guerre, a partire dal Medioevo, fra Papato e Impero: fu addirittura l'unica città ad essere assediata personalmente da un Papa, Giulio II nel 1510 (si disse che era presente con lui anche Michelangelo).
Fu così più volte distrutto e poi ricostruito, cambiando ogni volta struttura e forme: in particolare, nel XVI secolo assunse caratteristiche di fortezza con mura a perimetro ottagonale e con alte torri merlate, il tutto circondato ad un ampio fossato, divenendo baluardo veramente inespugnabile.
Ma l'orgoglio dei Pico e di tutta la cittadinanza dovette purtroppo subire un nuovo smacco: dove non aveva potuto un esercito nemico potè il destino con un fulmine che l'11 Giugno del 1714 colpì la Torre Grande adibita a polveriera, provocando una esplosione violentissima che demolì gran parte del Castello; più o meno in quel periodo, inoltre, i Pico vennero allontanati da Mirandola e la città fu venduta al duca di Modena che fece smantellare le sue bellissime mura e le torri e che lasciò il Castello in stato di quasi abbandono.
In tempi successivi, non più per opera di duchi o signori ma commercianti o altri investitori che ne erano divenuti proprietari, sono riscontrabili nuovi interventi di restauro, ma sempre parziali e comunque non tali da riportare la più antica struttura edilizia di Mirandola alla dignità che meritava.
Mirandola, in pratica, non poteva rappresentarsi nel suo simbolo storicamente più antico e più prestigioso e doveva limitarsi a conservarlo vuoto, totalmente inutilizzato e impresentabile: finchè non è stato infine investito dalla totale opera di restauro dei giorni nostri.
Diversi progetti di restauro del Castello erano apparsi già negli anni '80, ma è solo dagli anni '90 che si delinea concretamente una ristrutturazione che può restituire alla città di Mirandola il suo Castello, che aveva, tra le altre cose, visto nascere e muovere i primi passi il famoso filosofo umanista Giovanni Pico della Mirandola, 'Fenice degli Ingegni'.
Si è trattato di un intervento decisamente impegnativo, data l'entità dei lavori, e di un recupero non facile per lo stato di conservazione dello stabile.
Inoltre, date le grandi trasformazioni subite dall'edificio nel corso dei secoli, occorreva definire 'quale Castello' riportare a nuovo.
In questo senso è stato impossibile privilegiare un' epoca precisa, ma si è ritenuto importante rendere comunque riconoscibile le varie parti.
Alcuni cultori della storia patria avrebbero preferito un restauro che facesse un 'salto all'indietro' di alcuni secoli, scavalcando gli interventi settecenteschi, come ipotizzato anche dai progettisti in un primo momento, ma la Sovrintendenza ha invece inteso 'storicizzare' l'intervento, conservando appunto anche le opere realizzate in quell'ultimo definitivo restauro.
L'antica reggia dei Pico è stata così 'ripresentata' con inaugurazione del 6 Giugno 2006: al piano terra, quelli che erano divenuti umidi magazzini sono ora suggestive sale che ospitano, una dopo l'altra, mostre ed attività polivalenti; il vecchio carcere è stato destinato ad attività espositive e culturali, ed ospita il museo cittadino; quello che era in origine il 'teatro greco', e che nel secolo scorso era stato trasformato in cinematografo, ora è un 'auditorium' per conferenze, convegni e concerti, sfociante su un giardino pensile ricavato su un bastione salvato dalla distruzione settecentesca; all'esterno è stato ripristinato il colonnato (era stato i parte 'chiuso' da attività commerciali e artigianali) e le due corti interne sono così state ricollegate tra loro: e così, in ogni parte della struttura, si trovano zone adibite, o da adibire, a manifestazioni o eventi culturali. Ai piani superiori hanno trovato posto la sede della Fondazione e diversi altri uffici: un insieme di opere apprezzate e lodate da tutti, sia sul piano storico che su quello artistico, soprattutto per il loro utilizzo socio-culturale.
Il Castello è attualmente in gran parte di proprietà della Fondazione.
L'ingente sforzo della Fondazione ha quindi permesso di recuperare un bene di grande valore storico ed artistico, restituendo alla fruizione della città un'area da tempo degradata ed aggiungendo così un tassello importante alle politiche di valorizzazione del centro storico.
Si è potuto così offrire finalmente a Mirandola nuovi spazi di uso pubblico per attività museali, mostre, spettacoli, congressi, di cui si sentiva la necessità, rispondendo in questo modo ad un interesse per le sorti dell'edificio che i mirandolesi hanno sempre dimostrato di avere molto a cuore.
Il poter finalmente rendere di pubblica fruizione gran parte delle sale e degli spazi dell'antica residenza principesca dei Pico ha inoltre fornito lo stimolo a compiere ricerche storico – archivistiche che ne illustrassero le vicende e le trasformazioni dalle origini fino alle fine dell' Ottocento - inizi Novecento.
Alla Fondazione va quindi attribuito il merito di aver promosso un intervento pubblico – privato di valorizzazione della presenza del Castello all'interno della città, non solo come preziosissima eredità storica, ma anche come centro di iniziative culturali rivolte alla comunità.
Tanti mirandolesi prima di noi hanno solo potuto immaginare il Castello, da sempre un luogo legato all'immaginario ed alla fantasia, nei propri giochi di bambini: da oggi si può invece frequentare la Reggia della famiglia Pico, prestigioso simbolo della Mirandola e vanto dei suoi Principi di ogni tempo.